Salute e Sociale
Il grado di civiltà di una comunità si misura dall’attenzione che essa rivolge a chi ha di meno. Non è solamente una questione culturale, è una responsabilità politica ben precisa! Lo sviluppo di un territorio, della sua economia, dei livelli di vivibilità non può tradursi nella concreta possibilità di crescita della città, senza la tutela di chi “non ce la fa”.
Nell’ambito del programma di “Gaeta capofila di Distretto” e delle sfide di innovazione dei processi di gestione dei servizi sociali locali, Gaeta deve rendere uno sforzo maggiore per saper accogliere le diverse esigenze della cittadinanza e perseguire il benessere comune. Per questo intendiamo realizzare una progettazione mirata e puntuale che risponda opportunamente ai bisogni del territorio, lontana da logiche di mero assistenzialismo e in grado di incentivare la promozione dell’autonomia possibile pur nelle condizioni di svantaggio.
La storia di questi ultimi due anni ci ha restituito, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà, lo straordinario impegno delle realtà associative, enti no profit del volontariato e del terzo settore, radicati sul nostro territorio, che hanno rappresentato una risorsa preziosa non solo di grande umanità, ma anche di esperienza e professionalità indispensabili a far fronte all’emergenza. Si pensi al periodo del primo lockdown, in cui numerose organizzazioni del tessuto associativo si sono mobilitate in aiuto di chi si è trovato in situazione di disagio e deprivazione, disponendo campagne di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità e fornendo assistenza sanitaria, anche esponendosi a rischi che per alcuni sono stati fatali; le stesse che oggi si stanno mobilitando per portare il loro sostegno e rispondere alle numerose urgenze umanitarie legate alla guerra in ucraina.
Nei prossimi anni ci attendono le ricadute della pandemia, che ha colpito particolarmente le fasce più deboli della popolazione generando nuove fragilità anche estreme, segnate dagli effetti della lunga assenza di momenti di socialità e aggregazione, oltre che dalla perdita di reddito per la crisi economica. Gaeta, nonostante sia una delle città più ricche della provincia di Latina, oggi registra un aumento preoccupante delle nuove povertà.
Nella Città di Gaeta, una delle più ricche della provincia di Latina, ben 4.000 persone hanno un reddito che va da 0,00 a 10.000,00 € annui. Di conseguenza, è imprescindibile continuare e potenziare le azioni già sostenute dall’Amministrazione Mitrano, cercando nuove soluzioni che non si fermino al mero assistenzialismo, ma puntino al superamento dello stato di bisogno.
Attualmente l’amministrazione comunale provvede all’erogazione di buoni spesa, che vanno a supportare più di 120 famiglie/anno, e l’assegnazione di una Social/Family Card distrettuale, con concessione di contributi economici ad integrazione del reddito familiare. Per ampliare la platea dei beneficiari, il Comune di Gaeta ha inoltre modificato il regolamento dei Servizi Sociali, innalzando la soglia massima dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) per l’accesso agli aiuti, dai 5.000,00 ai 10.000,00 euro, garantendo un maggiore sostegno economico, sia in ordine continuativo che straordinario.
Negli ultimi due anni, in seguito anche alla pandemia e alla conseguente mancanza di lavoro, abbiamo assistito a una vera e propria emergenza abitativa. Per questo motivo, l'amministrazione si sta muovendo per creare gruppi-appartamento che possano risolvere le emergenze di sfratto in attesa che le persone coinvolte in queste difficili dinamiche possano trovare una soluzione momentanea al problema.
L’Amministrazione, però, non è da sola nell’affrontare questo problema. Esiste, infatti, una fitta rete solidale, composta da preziose associazioni di volontari (Adra, Croce Rossa, Protezione civile, Caritas, Ordine dei cavalieri di Malta, Fraternità di San Nilo, per citarne alcune) che si intersecano tra loro, svolgendo ognuna un compito preciso, pronte a rispondere “presente” nei momenti di necessità. L’associazionismo, che a Gaeta può vantare numeri considerevoli (Fondazione Don Cosimino Fronzuto ONLUS Gaeta, Centro interparrocchiale Caritas Don Luigi Di Liegro, Croce Rossa di Latina comitato locale sud pontino, Pro Loco Gaeta, Sovrano ordine di Malta deleg.Veroli sezione Gaeta, Adra Italia sede di Gaeta, Fraternità di San Nilo-Aps), rappresenta il vero fulcro dei servizi a sostegno della povertà, occupandosi già della stragrande maggioranza delle emergenze sociali. In particolare, soprattutto a partire dal primo lockdown, l’azione sinergica tra Comune e mondo del volontariato, e contemporaneamente tra le diverse associazioni, si è rivelata una carta vincente per sostenere chi si è trovato in situazione di disagio, per esempio attraverso l’assistenza sanitaria o la distribuzione di viveri.
Proprio l’emergenza Covid ci ha mostrato l’importanza dell’integrazione fra politiche sociali, sanitarie, realtà associative, mondo della scuola… permettendo di superare la frammentarietà delle soluzioni di una politica che in passato, in nome di una specializzazione esasperata, ha seguito logiche settoriali e condotto ad una cultura della separazione dei servizi risultata inefficace. Noi intendiamo sviluppare invece un approccio integrato, offrendo risposte condivise e concordate per prendere in carico la persona nella sua globalità, che diventa così il centro dell’azione di programmazione e di responsabilità sociale per tutelare e promuovere i suoi diritti. In linea con le indicazioni nazionali e regionali, stipuleremo accordi e convenzioni fra organizzazioni a vario titolo interessate, per agire in maniera concordata e raccordata e intervenire razionalmente su più fronti a tutti i livelli di bisogno, ottimizzando le risorse disponibili, compreso i redditi di cittadinanza che potranno essere impiegati allo scopo.
Le aree di intervento a cui rivolgeremo attenzione interesseranno tutte le condizioni di maggiore vulnerabilità, sia che riguardino gli anziani, i giovani, i bambini, i disabili …. Lavoreremo per progetti, elaborati a partire dalla rilevazione del bisogno e finalizzati al miglioramento della qualità della vita e del “bene-essere” di ciascuno, in modo che tutti possano costituire parte viva e attiva di una comunità unita e coesa e nessuno sia percepito come un “problema”.
Tra gli impegni assunti non mancherà quello rivolto alla fascia della terza e quarta età della popolazione di Gaeta, che si registra come una delle città più “anziane” della provincia di Latina. Allo scopo, implementeremo nuove occasioni di socializzazione, attività fisica e culturale per combattere la solitudine e contribuendo così a ritardare o evitare l’insorgere di patologie invalidanti. Anche in quest’area intendiamo valorizzare il tessuto associativo del nostro territorio affinché assuma un ruolo più attivo e connesso con i servizi esistenti per iniziative nel campo della socialità, della cultura, dello sport ecc., attraverso il ruolo sempre più proattivo e coinvolgente dei Centri Anziani.
Un’attenzione particolare sarà dedicata ai giovani e ai giovanissimi, per far fronte al crescente disagio sociale, psichico e familiare che arriva a sfociare in fenomeni di devianza e conflittualità intergenerazionali ai limiti. Di fronte al rischio concreto che tali problemi diventino strutturali per un’intera generazione, attiveremo collaborazioni funzionali con le scuole e con le realtà del mondo culturale, sportivo, musicale, artistico, allo scopo di favorire l’autodeterminazione delle ragazze e dei ragazzi, attraverso i linguaggi a loro più vicini. In continuità con le azioni intraprese dall’Amministrazione Mitrano, intendiamo promuovere il diritto dei giovani di avere ancora più voce in capitolo per esprimere il proprio punto di vista e i propri interessi, offrendo loro strumenti e occasioni di partecipazione alla vita della comunità, incoraggiandoli al sano protagonismo.
Sappiamo inoltre, che, laddove il disagio e il malessere si aggiungono a condizioni di disabilità neuropsichiatriche, aumenta l’entità dei disturbi del comportamento, aggravando il rischio di emarginazione, discriminazione e autoisolamento. Per contrastare la degenerazione di queste problematiche, che nell’ambito della disabilità riguardano tutte le età, intendiamo coniugare le azioni di assistenza e dei centri diurni e residenziali con programmi personalizzati di educazione, riabilitazione e integrazione, facendo anche leva sul ruolo del Comune di Gaeta come ente capofila del Distretto per allargare l’offerta dei servizi.
In questa direzione, in riferimento al disagio e disturbo psichico e psicofisico in età adulta, potremo sviluppare una progettualità mirata alle cure e alla riabilitazione in forma contestuale a programmi di educazione all’autonomia e all’abitare autonomo, nell’ambito del “Dopo di Noi”, unitamente ad esperienze di integrazione lavorativa, potenziando quanto già in essere sia in progetti istituzionali che nella vitalità dell’associazionismo. Proprio sull’inserimento lavorativo in materia di svantaggio e disabilità bisogna fare tanto, proiettando l’orizzonte a forme di collaborazione delle persone che posso dare ancora tanto alla nostra società e che vanno inserite nei contesti comunitari della nostra società non solo come i servizi pubblici e di utilità sociale ma anche incentivando il tessuto imprenditoriale locale.
Rispetto ai più piccoli, ritenendo che debba essere un impegno prioritario ed imprescindibile dell'Amministrazione concorrere con la famiglia al loro sviluppo, destineremo risorse per l’incremento dell’offerta di nidi e per l’implementazione di micronidi e servizi integrativi per la prima infanzia, che assicurino un ambiente adeguatamente predisposto a favorire esperienze educative calibrate sui naturali e personali bisogni di crescita dei bambini. In ottemperanza alle normative di riferimento, e in particolare del sistema 0-6 anni, attiveremo il coordinamento pedagogico territoriale al fine di progettare strategie educative e didattiche valide per tutti i servizi educativi del territorio dedicati alla prima infanzia e contestualmente incrementeremo servizi di sostegno alle funzioni genitoriali per migliorare significativamente l’ambiente familiare e di conseguenza il benessere dei bambini.
Nella consapevolezza che offrire servizi di qualità ai bambini e alle loro famiglie ha effetti positivi e duraturi sull’occupazione dei genitori, in particolare delle madri; sul benessere socio-psicologico e sulla resilienza delle famiglie e sulla natalità, attueremo programmi di sostegno alla genitorialità, per prevenire le situazioni di rischio e attuare interventi di protezione e cura dei minori nelle situazioni in cui carenze e disagio genitoriale richiedano particolare tutela.
Nel quadro complessivo fin qui delineato, il tema prevalente è il lavoro di rete, pertanto ci orienteremo verso la riorganizzazione dei servizi in termini comprensoriali, anche tramite l’istituzione di un soggetto giuridico per il coordinamento di un nuovo welfare integrato a carattere interistituzionale, sostenuto dall’innovazione tecnologica nell’implementazione di un unico sistema di digitalizzazione e archiviazione delle informazioni che garantisca una semplificazione delle procedure e la tutela della privacy.
Salute - Bisogna essere consapevoli che non abbiamo bisogno solo di progetti o di interventi singoli, ma di una nuova piattaforma di riferimento di tutto il sistema, che chiamiamo 'cultura della salute' in grado di connettere nel suo insieme tutti gli elementi che compongono la sanità: i decisori politici, i cittadini e soprattutto tutti i professionisti che lavorano in sanità per creare le fondamenta di una nuova fase strategica, organizzativa e professionale per il SSN.
Nella nostra città, sotto l’aspetto che riguarda la cultura, ci sono tante cose da fare, ma anche tante persone disposte a collaborare. Crediamo che ci siano le condizioni per migliorare la partecipazione, che reputiamo fondamentale, per riuscire a raggiungere obiettivi nel breve, medio e nel lungo periodo. In città sono presenti tante “energie” che possono dare una mano importante per la realizzazione di questa “piattaforma”. Bisogna essere bravi ad intercettarle. Come affrontare questa sfida? L’obiettivo è quello di programmare e realizzare progetti che restino nel tempo. È importante lasciare qualcosa di sostenibile e duraturo.
Quando pensiamo al significato della parola “salute”, spesso ci concentriamo sull’assenza di malattie, infermità o altri problemi connessi alla salute del nostro organismo. La pandemia ci ha confermato quanto una malattia possa incidere sulle nostre vite, sulla sfera sociale ed economica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto un nuovo concetto di salute, che non si riferisce meramente alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma si amplia, comprendendo gli aspetti psicologici, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale. La salute viene definita come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”, e al fine di promuovere uno stile di vita sano e garantire ai cittadini un alto livello di benessere, si chiamano in causa le amministrazioni per adoperarsi responsabilmente, attraverso un programma di educazione sanitaria.
Promuovere la salute e la sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro significa attivare misure adeguate e azioni positive che permettano al cittadino di acquisire comportamenti sani e sicuri in tutti gli ambienti di vita e di lavoro. In assenza di una visione strategica non è possibile dare risposte concrete al bisogno di salute della nostra comunità.
Le città, dunque, non possono non assumere l’importante ruolo di promotrici di un bene collettivo e comune, mettendo in atto delle politiche chiare per tutelarlo e migliorarlo. La salute, chiamando tutti i cittadini all’etica, all’osservanza delle regole di convivenza civile e a comportamenti virtuosi basati sul rispetto reciproco, è considerata un obiettivo da perseguire da parte dei sindaci e degli amministratori locali, che devono proporsi come garanti di una sanità equa, facendo sì che sia considerata un investimento, e non solo un costo.
Per dare vita a “Gaeta Città della Salute”, è possibile aderire al manifesto “La Salute nelle città: bene comune”, promosso dall’Health City Institute, con il patrocinio dell’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, di Federsanità ANCI, dell’Istituto Superiore di Sanità e del Cities Changing Diabetes.
Il progetto sarà realizzato attraverso l’attuazione di dieci punti strategici, che contengono le azioni prioritarie per migliorare gli stili di vita e lo stato di salute del cittadino, promuovendo partenariati pubblico-privato per il raggiungimento di un “urban health”: tutelare il diritto di ogni cittadino ad una vita sana, rendendo la salute il fulcro delle politiche urbane; assicurare un alto livello di alfabetizzazione e accessibilità all’informazione sanitaria; inserire l’educazione sanitaria nei programmi scolastici; incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro e nelle famiglie; promuovere una cultura alimentare appropriata; sviluppare politiche di trasporto urbano orientate ad una vita salutare; promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria; considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale; studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini, attraverso alleanze e partnership multistakeholders.
L’amministrazione comunale di Gaeta ha già fatto molto per la sanità in ambito cittadino: ha realizzato il centro ambulatoriale del Bambin Gesù; ha avviato “Gaeta in salute” una manifestazione che realizza centinaia di screening sanitari sulla popolazione residente; ha realizzato una raccolta fondi per la realizzazione del centro di alta diagnostica presso il presidio Mons. Di Liegro (quali un milione di euro raccolti). Bisogna continuare su questa strada della realizzazione di ulteriori servizi a beneficio della collettività non solo per aumentare il grado della qualità della vita ma anche per garantire al territorio di vivere in una città dove la salute ed il benessere non è solamente un principio ma anche un fattore concreto!
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