«Attraverso l’applicazione della Legge Regionale 7/2017, possiamo dare alla Città una nuova linfa sul piano edilizio e urbanistico»
Gaeta, 20 aprile 2022 – Una nuova linfa vitale sul piano edilizio e urbanistico per Gaeta. L’applicazione della Legge Regionale 18 luglio 2017, n. 7, “Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, infatti, prevede che i Comuni possano adottare, anche con diverse deliberazioni e in base alle esigenze del territorio, degli appositi strumenti attuativi per realizzare piani di recupero edilizio e di rigenerazione urbana.
Una scommessa molto importante e strategica per il territorio della Città, che potrà contare sull’attuazione di piani integrati (previsti dall’art. 2 della medesima Legge), con l’obiettivo di riqualificare il contesto urbano in situazione di criticità e di degrado. In questo modo, sarà possibile recuperare gli ambiti, i complessi edilizi e gli edifici dismessi o inutilizzati, puntando al miglioramento delle condizioni abitative, sociali, economiche, ambientali, culturali e paesaggistiche. Sono inoltre inclusi i programmi volti a potenziare la mobilità sostenibile, favorire l’insediamento di attività di agricoltura urbana e conseguire un’autonomia energetica, basandosi anche sulle fonti rinnovabili, che potranno essere avanzati da privati o direttamente dalle Istituzioni pubbliche, e coinvolgere aree e contesti urbani più o meno diffusi.
L’art. 4, invece, definisce le circostanze secondo le quali possono essere ammessi i cambi di destinazione d’uso, integrati con interventi di ristrutturazione edilizia, comprese demolizione e ricostruzione, di singoli edifici aventi una superficie lorda complessiva fino ad un massimo di 10.000 mq. Possono, infine, essere presenti interventi attinenti alla riqualificazione energetica degli immobili esistenti, con possibilità di aumento della volumetria, del miglioramento sismico e della produzione di energia rinnovabile.
Oltre a rappresentare uno strumento per l’attuazione di nuovi istituti, la Legge Regionale sulla rigenerazione urbana mira anche a stimolare i vari Comuni e le comunità locali ad una politica di riuso e di materiale riconversione di aree e quartieri, in senso socioeconomico e ambientale. Le aree agricole, soggette all’applicazione di un’apposita pianificazione (PUA), possono infatti essere regolamentate, con la possibilità di creare nuove forme di imprenditoria agricola, basate sull’attività di produzione, ricettiva, turistica, esperienziale e culturale.
La normativa, che affida ai Comuni un ruolo centrale dal punto di vista della gestione e della progettazione, mira ad un’idea di sviluppo basata sul rispetto del territorio e sulla capacità di produrre lavoro ed economie, puntando su innovazione e sostenibilità.
Inoltre, anche servendosi delle deroghe concesse ai Comuni, tramite delibere del Consiglio Comunale, sarà possibile prevedere l’ammissibilità di ristrutturazione edilizia di singoli edifici, il mutamento della destinazione d’uso e l’ampliamento della volumetria degli stessi in diversi ambiti. A tal proposito, l’art. 6 fa riferimento agli immobili che ospitano sale cinematografiche e centri culturali polifunzionali, per i quali vengono agevolate azioni di riattivazione e rifunzionalizzazione, consentendo l’esercizio di attività commerciali, artigianali e di servizi, unitamente all’attività prevalente.
«Ritengo che gli strumenti di rigenerazione e riqualificazione urbana – ha commentato il candidato sindaco Cristian Leccese – siano un’ottima opportunità per consentire una maggiore qualità della vita, riqualificare il patrimonio, pubblico e privato, e stimolare il mercato locale, in modo particolare delle aree periferiche. Penso, per esempio, alle zone di Sant’Agostino, Calegna e Monte Tortona, ma anche alle zone agricole della Città, grazie alla realizzazione di un Piano di Utilizzazione Agricola. Verrebbe così a crearsi un circuito virtuoso, attraverso iniziative che possano coinvolgere privati, associazioni e partner presenti sul territorio, seguendo l’esperienza già realizzata in alcuni comuni limitrofi. In questo modo, si incentiverebbero la partecipazione civica e l’inclusione sociale, oltre a stimolare l’attuazione di particolari forme di economia circolare, donando nuovo respiro per il futuro di una multiformità imprenditoriale».
Ma la scommessa sulla pianificazione urbanistica non è solamente basata sull’attuazione della Legge 7/2017. L’amministrazione Mitrano ha avviato la redazione del nuovo piano regolatore generale, e tale procedimento dovrà essere portato a termine per consentire alla Città di avere una maggiore dinamicità, soprattutto in termini di risposta alle esigenze della popolazione residente e del tessuto imprenditoriale.
«Oltre alla redazione del nuovo piano regolatore – conclude Cristian Leccese – penso sia opportuno definire tutti i piani di comparto di Calegna, compresi il B3, il C1 e il C4, non solo per dare finalmente una risposta certa ai promotori, ma anche per definire urbanisticamente gli standard e la viabilità tra i quartieri di Calegna, Eucalipti, Monte Tortona e Canali/Colle. Una scommessa che non può non passare dal coinvolgimento dei Consorzi, anche in ottica di realizzazione delle infrastrutture primarie, come la viabilità e tutti i servizi pubblici».